Rinnovare per ripartire: la sfida politica che non possiamo più rimandare

Rinnovare per ripartire: la sfida politica che non possiamo più rimandare

  • Novembre 17, 2025

La situazione politica italiana mostra oggi tutte le crepe di un sistema che non riesce più a rispondere alle esigenze reali dei cittadini. Una situazione che è particolarmente evidente nelle regioni del Sud e specialmente in Calabria. I problemi sono noti: scarsa capacità progettuale, mancanza di visione strategica, gestione emergenziale di questioni che richiederebbero invece programmazione, responsabilità e una guida politica autorevole.
Non si tratta di un giudizio emotivo, ma della constatazione di un fallimento strutturale. La politica, in questo quadro, appare ripiegata su sé stessa, spesso più impegnata nella gestione degli equilibri interni che nella costruzione del bene collettivo. La Calabria, territorio che più di altri vive sulla propria pelle le conseguenze dell’immobilismo istituzionale, ne è oggi uno specchio fedele: disuguaglianze persistenti, servizi insufficienti, giovani costretti a partire, una classe dirigente troppo spesso ripetitiva e autoreferenziale.
Negli ultimi anni si è consolidata una crisi profonda della rappresentanza politica, sia parlamentare che territoriale. Le figure chiamate a guidare istituzioni e comunità appaiono spesso distanti, incapaci di interpretare i bisogni emergenti e poco propense a farsi carico di un progetto sociale condiviso. Non è più solo un problema di appartenenza partitica, ma di metodo, cultura politica e responsabilità pubblica.
Per questo è ormai maturo il tempo di un rinnovamento radicale. Non un semplice avvicendamento di nomi, ma un cambiamento nella qualità della classe dirigente. Servono volti nuovi: persone che abbiano energie reali da investire, competenze da mettere in gioco e soprattutto la volontà concreta di spendersi per la collettività.
Questa nuova generazione di cittadini attivi – professionisti, giovani amministratori, attivisti civici, imprenditori etici, figure del mondo culturale – esiste già. Spesso resta ai margini del dibattito pubblico, compressa da dinamiche politiche che tendono a riprodurre sé stesse. Ma oggi è giusto e doveroso che si faccia avanti. Ed è altrettanto doveroso che le venga riconosciuto uno spazio politico reale, non solo simbolico.
Il rinnovamento non sarà possibile senza un cambiamento di mentalità: la politica deve tornare a essere luogo di confronto, non di gestione del potere; spazio pubblico, non recinto privato. Dare spazio a nuove energie significa rigenerare il dibattito, introdurre competenze, pluralità, visioni diverse e coraggiose.
In Calabria, come nel resto del Paese, questo passaggio è ormai imprescindibile. Non è solo una questione di speranza, ma di sopravvivenza democratica. O si investe in una nuova rappresentanza, o il sistema politico continuerà a scivolare nell’irrilevanza, lasciando irrisolti problemi che richiedono finalmente soluzioni solide e lungimiranti.